In un territorio affascinante, ricco di castelli e borghi medioevali dall’incorrotto impianto urbanistico, nasce uno dei più grandi vini rossi del pianeta: il Brunello di Montalcino. Il vino, che secondo la definizione di Hugh Johnson rappresenta: “la forma più concentrata e longeva di Sangiovese esistente al mondo”, presenta un’ampia varietà di espressioni, legati ad una molteplicità di fattori: dalle impostazioni stilistiche delle aziende, alle scelte agronomiche e di cantina, dalle diverse esposizioni, alle caratteristiche pedoclimatiche dei vigneti.
I vini che degusteremo stasera sono nati in prossimità di Castelnuovo dell’Abate, a sud-est dell’abitato di Montalcino, da suoli di matrice limosa, contrassegnati da una significativa presenza di calcare. L’azienda Mastrojanni, che li ha “creati” è, indiscutibilmente, tra le più dinamiche protagoniste del rinascimento enologico di Montalcino. Collocata ormai stabilmente, ai vertici della denominazione, grazie ad una produzione di elevatissimo profilo, l’azienda esprime un’invidiabile costanza qualitativa, generando vini, espressivi e territoriali, dall’inebriante profilo gusto-olfattivo, che regalano sorsi emozionanti ed appaganti.
In compagnia di Andrea Machetti, AD della Cantina e figura storica del comparto vitivinicolo montalcinese, degusteremo:
Rosso di Montalcino 2011
Brunello di Montalcino 2001 – 2003 – 2004
Brunello di Montalcino Schiena d’Asino 2006 – 2007
Brunello di Montalcino Vigna Loreto 2008